Français: Artillerie à cheval et artillerie de linie
Deutsch: Reitende Artillerie und Feldartillerie
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Con questo post voglio affrontare la differenza fra l'artiglieria a cavallo e l'artiglieria di linea. Sino all'avvento di Napoleone l'artiglieria si divideva in:
Artiglieria da piazza: posizionata sui bastioni delle fortezze
Artiglieria costiera: per la difesa dei porti
Artiglieria navale: installata sulle navi
Artiglieria da assedio: costituita dai cannoni più possenti atti alla distruzione delle mura
Artiglieria da montagna: piccoli pezzi di artiglieria atti al trasporto sui ripidi pendii montagnosi
Artiglieria da campagna o di linea: terza arma dell'esercito dopo fanteria e cavalleria.
Con l'avvento di Napoleone e con la grande ristrutturazione degli eserciti che ne conseguì, vennero create 2 nuove tipologie di artiglieria:
Artiglieria a cavallo: fornita da pezzi di calibro medio-piccoli
Artiglieria reggimentale: pezzi di artiglieria di linea assegnati a taluni reggimenti e non organizzate in batterie.
Fatte salve tutte le altre organizzazioni dell'artiglieria, come detto, con questo post affrontiamo la differenza fra l'artiglieria a cavallo e l'artiglieria di linea.
Canone francese da 12" dell'artiglieria di linea |
L'artiglieria di linea vedeva la sua precedente organizzazione nelle guerre di Federico di Prussia. I pezzi erano organizzati in batterie e seguivano l'esercito e fungevano da arma pesante atta a portare disordine nelle fila nemiche sopratutto prima dello scontro. Oppure come arma formidabile per la difesa delle proprie posizioni. A tal proposito, per la differenza dei proiettili utilizzati, le gittate etc posso consigliere la visione del post dedicato del dicembre 2013.
Artiglieria a cavallo |
L'artiglieria a cavallo nasceva invece dalla visione tattica di Napoleone che aveva come uno dei suoi principi quello di individuare il punto debole dello schieramento avversario. Martellarlo con l'artiglieria e quindi attaccarlo con forze preponderanti provocando il cedimento del fronte in quel punto.
Per fare ciò occorreva avere un corpo di artiglieria veloce che giungesse il più vicino possibile alle linee nemiche, facesse un veloce ed insistente fuoco e quindi, nel caso, altrettanto velocemente si ritirasse.
Ecco quindi nascere l'artiglieria a cavallo. Formata da uomini altamente preparati anche fisicamente per supportare lo sforzo. La dotazione equina era di cavalli forti ma veloci e non dei cavalli, sovente da tiro, o dei muli che erano in dotazione all'artiglieria di linea.
I pezzi di artiglieria assegnati erano ovviamente di medio-piccolo calibro in quanto non dovevano avere un peso eccessivo proprio per aumentare la velocità di manovra. Gli artiglieri stessi erano dotati di proprio cavallo.
I serventi erano ridotti al minimo in quanto i preziosi cavalli servivano alla cavalleria. In epoca napoleonica 2 serventi sedevano a cassetta sul limber ma nei regolamenti successivi (post 1815) ciò fu vietato poiché i terreni dissestati e la velocità portano allo sbalzo a terra dei serventi.
Da informazioni statistiche di epoca immediatamente successiva alla caduta di Napoleone solamente il 13% degli invalidi di guerra ricoverati a Les Invalides di Parigi aveva subito ferite da cannone ed il commentatore affermava che l'artiglieria aveva più un impatto di terrore che effettivo. Non sono d'accordo. Le ferite apportate a distanza con le palle di cannone erano mortali non fosse altro che per il peso delle palle stesse. Nei tiri ravvicinati le granate producevano ferite che la medicina dell'epoca difficilmente riusciva a sanare. D'altronde sono note le ampie strisce vuote nelle file nemiche provocate dal passaggio delle palle di cannone.
Un ultimo pensiero va al supporto all'artiglieria. Questa aveva un seguito importante formato da fabbri e falegnami che servivano a ripristino dei cannoni danneggiati. Oltre ai furieri addetti alla fornitura di palle, granate e polvere da sparo. Quindi le batterie di artiglieria erano seguite da forge da campo e cassoni.
Cassone del furiere |
Officina da campo con forgia |
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